Nonostante la concorrenza dei Marlene Kuntz, che si esibiscono poco vicino la stessa sera, il folto pubblico accorso a Collegno per ascoltare la poesia rock degli Afterhours non delude.
Il concerto degli Afterhours viene aperto dai torinesi N.A.M.B., con Madaski alle tastiere.
La musica dei N.A.M.B. sembra un po’ quella dei Subsonica, contaminata dalla furia dei Linea 77 e da un velo di psichedelia che non guasta affatto. Lo spettacolo risulta godibile, quanto la gradevole vista del giovane front man.
Dopo un lungo cambio palco, compaiono su uno sfondo nero una serie di stelle bianche che si muovono al suono di una musica per piano.
Alle 22,45 salgono finalmente on stage gli ormai indiscussi signori del rock italiano.
La scenografia, con le lampade verticali rettangolari ed un telone su cui viene proiettata da dietro una luce di colore ogni volta diverso, denotano una raffinatezza ed una cura del particolare a cui non eravamo abituati.
Manuel Agnelli e soci fanno insieme il loro ingresso.
Se c’è una cosa su cui ormai non si può discutere, questa è l’eleganza di Manuel Agnelli, che sui classici pantaloni grigi in principe di Galles, indossa una camicia nera con cravatta rossa, come rosso e nero sono i colori a cui è affidata la cover del nuovo disco.
Ad aprire il concerto, l’ipnotica L’ESTATE dal disco NON E’ PER SEMPRE.
A seguire BALLATA PER LA MIA PICCOLA IENA, il brano di punta del nuovo lavoro della band milanese.
Quindi è la volta di E’ LA FINE LA PIÙ IMPORTANTE, che ha il suo culmine nel verso: sii perfetto se precipiti, in cui il songwriting di Manuel arriva alla sua massima espressione.
A questo punto Manuel ci dedica la consueta: SUI GIOVANI D’OGGI CI SCATARRO SU: qui il pogo si scatena nelle prime file e si fatica a restare in piedi…
L’energia è ormai al culmine quando arriva la violenta potenza di DEA, placata dalla successiva LA SOTTILE LINEA BIANCA, in puro stile Velvet Underground, il cui White Heat è ricordato dal Bianco Calore…. ed ecco finalmente quel gioiello oscuro chiamato VELENO, seminato nell’amatissimo HAI PAURA DEL BUIO?.
Dopo il tormento la crudeltà di SULLE LABBRA, e quindi la bellezza crepuscolare di CI SONO MOLTI MODI ed il fascino indiscutibile di CARNE FRESCA, brano, tra l’altro, già eseguito al concerto romano del Primo Maggio.
Infine, un ritorno agli esordi con PLASTILINA, la più volte acclamata IL SANGUE DI GIUDA, che inizia lentamente per culminare con un esplosione di chitarre, e quindi BYE BYE BOMBAY, con il pubblico che ne canta a memoria il ritornello.
Alle 23,45 la band saluta il pubblico, ma si sa che è un saluto solo temporaneo: tutti attendono il bis e nessuno si sposta di un centimetro dalla propria posizione.
Infatti, gli After rientrano dopo pochi minuti ed è con un brano strumentale che comincia il primo dei due bis.
Arriva così la bellissima STRATEGIE e l’inossidabile MALE DI MIELE, in cui il pogo torna a regnare sovrano, tanto da richiamare la sicurezza a puntellare le transenne.
Un secondo congedo, che però dura pochissimo: Manuel fa il suo ingresso da solo ed inforcata la chitarra esegue una versione alternativa di NON SONO IMMAGINARIO. Al termine del brano il gruppo ritorna al completo ed è la volta di QUELLO CHE NON C’È, PELLE ed IL COMPLEANNO DI ANDREA, con Manuel al piano e Dario Ciffo al violino elettrico che più che suonare, sembra urlare squarci di note al pubblico estasiato: un’esecuzione da brivido.
A questo punto il concerto è davvero finito: le luci si spengono e le iene se tornano a casa: ma in fondo noi già lo sapevamo che la bellezza non è per sempre…

Scaletta:
L’Estate
Ballata per la Mia Piccola Iena
E’ la Fine la più Importante
Sui Giovani d’Oggi Ci Scatarro Su
Dea
La Sottile Linea Bianca
Veleno
Sulle Labbra
Ci Sono Molti Modi
Carne Fresca
Plastilina
Il Sangue di Giuda
Bye Bye Bombay

(Strumentale)
Strategie
Male di Miele

Non Sono Immaginario
Quello Che Non C’è
Pelle
Il Compleanno di Andrea

da http://www.cantine.org